Nonostante le dichiarazioni preventive del Presidente Monti, quella che il Governo ha illustrato è una vera e propria manovra economica. Una manovra, l’ennesima in due anni che, sia nel metodo che nel merito, non si discosta affatto dalle impostazioni di quelle precedenti.
Le uniche cifre certe dichiarate oggi dal Governo sono quelle relative al taglio lineare delle dotazioni organiche di dirigenti e personale (20% e 10%); poco su una credibile lotta agli sprechi, sulle auto blu e su quella enorme quantità di spesa pubblica aggredibile immediatamente, come quella rappresentata dalle migliaia di società pubbliche.
L’esempio lampante è dato dai preannunciati interventi sulle consulenze: un obiettivo, quello del Governo, non solo fumoso ed indeterminato, ma anche minimale negli effetti concreti. Ciò che è emerso chiaramente è solo il rischio concreto di abbassare, attraverso la messa in mobilità e l’eventuale licenziamento di lavoratrici e lavoratori pubblici, precari e a tempo indeterminato, i livelli di welfare, di protezione sociale e dei servizi ai cittadini: ulteriori problemi per le persone, sempre meno garantite nei loro diritti di cittadinanza, ulteriore disoccupazione e mobilità.