Giovedì, 21 Novembre 2024
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Enti previdenziali, la Cisl Fp lancia la raccolta firme

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Riordino CRI: nel decreto approvato più attenzione ai posti di lavoro

Volpato: Testo migliorato ma aspettiamo di vedere i dettagli

CRISi profila una schiarita per il futuro occupazionale degli operatori della Croce Rossa Italiana. Il Governo ha appena approvato in via definitiva il decreto di riordino dell’Ente; e malgrado il testo non sia ancora disponibile, la Cisl Fp, che dopo aver portato avanti una mobilitazione serrata nei mesi scorsi, è in grado di anticipare qualche buona notizia.

Sembra infatti che il Governo abbia recepito alcune delle osservazioni formulate dalle Commissioni Sanità di Camera e Senato, introducendo modifiche rispetto al progetto originario che vanno nella direzione auspicata dalla federazione cislina.

“Non è opportuno esprimere un giudizio di merito finché non avremo avuto modo di esaminare nel dettaglio il testo approvato” precisa il segretario nazionale Daniela Volpato. “Tuttavia, stando alle notizie in nostro possesso, possiamo affermare che sono stati fatti dei passi avanti significativi per dare ai lavoratori della CRI delle garanzie che i loro posti di lavoro saranno salvaguardati nel passaggio dall’Ente pubblico all’Associazione privata. E questo – precisa – riguarda i lavoratori a tempo determinato come quelli a tempo indeterminato”.

Per quanto riguarda questi ultimi, la nuova CRI sarebbe infatti tenuta, per il periodo di gestione transitoria che inizia il 1° gennaio 2014 nel quale continuerà ad essere ente pubblico e come tale supportato dalla Funzione pubblica, ad individuare in via provvisoria il proprio fabbisogno di personale. Ci sarà dunque una cabina di regia per gestire le procedure di mobilità; in altre parole, i lavoratori godranno delle medesime salvaguardie previste per tutti gli altri dipendenti pubblici.

Quando nel 2015 la nuova Associazione passerà a regime, per i lavoratori in servizio che ancora non hanno superato procedure concorsuali o di riqualificazione, essa potrà procedere alla loro assunzione con una procedura ad hoc, sempre di tipo concorsuale.

Prospettive più positive anche per i precari, per i quali sembra scongiurata la “mannaia” che avrebbe terminato i loro contratti entro il 31 dicembre 2013. Dal 1° gennaio 2014 i loro rapporti di lavoro proseguirebbero, con la nuova associazione che subentra alla CRI, fino alla scadenza naturale della convenzione. Successivamente l’Associazione, in veste di datore di lavoro privato, potrà decidere per l’assunzione.

“Se dalla lettura del decreto avremo le conferme che ci auguriamo - conclude Volpato - potremo dire con soddisfazione che l’azione tenace messa in campo dalla Cisl Fp ha consentito di ottenere almeno in parte, e comunque in misura importante rispetto agli intenti originari del Governo, quelle tutele che fin dall’inizio avevamo chiesto. Per dare più certezze ai lavoratori di conservare il posto di lavoro, e ai cittadini di continuare a ricevere un servizio adeguato”.

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Super Inps: si apra finalmente il confronto con il sindacato

Super INPS  si apra finalmente il confronto con  il Sindacato.

Per  il rilancio dell'Ente previdenziale,

per valorizzare il lavoro pubblico e dare servizi di qualità ai Cittadini

Il percorso legislativo che ha previsto la soppressione di Inpdap e Enpals e la loro confluenza nell'INPS, ha dettato  una concatenazione tra l'approvazione dei bilanci di chiusura degli enti soppressi, i decreti di trasferimento delle risorse umane nonché strumentali  e la riorganizzazione strutturale del nuovo Istituto.

Inoltre l'art. 1 del decreto mille proroghe è intervenuto successivamente in merito del tema delle posizioni soprannumerarie non trasferite inizialmente all'Inps sulla base del percorso sopradescritto, prevedendone il riassorbimento e spostando il termine per l'ulteriore riduzione degli organici, già prevista per il 31 marzo 2012, alla fine del processo di riorganizzazione.

Questo perimetro, arricchito dalla consapevolezza che i risparmi di spesa sono necessari  anche per  la sostenibilità del modello di welfare del nostro paese e per garantire ai cittadini la riscossione dei loro diritti sociali e del lavoro, proietta la riorganizzazione dell'Inps in uno scenario che non può prescindere da  un programma di lavoro condiviso con le OO.SS.

Senza questa condizione ogni  provvedimento appare illegittimo, sia perché invade competenze riservate ad altri organi, sia perché procede alla riorganizzazione strutturale dell’Ente prima che siano pubblicati i Decreti di trasferimento degli Enti soppressi.

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