“La Cri è insostituibile” rimarcano i sindacati. “Non c’è in Italia una struttura che abbia le stesse competenze, lo stesso radicamento, la stessa capacità operativa. La Cri è fatta di tanti operatori altamente qualificati che svolgono una funzione essenziale per le comunità e per il Paese. Persone che hanno tutto il diritto a vedersi riconosciute tutte le tutele occupazionali e di lavoro”.
Per questo nei prossimi giorni partiranno presidi e iniziative di mobilitazione in tutta Italia: davanti al Ministero della salute, alle Prefetture, alle sedi delle Regioni. Un crescendo che per Cgil Cisl e Uil “in assenza di risposte concrete, potrà arrivare fino allo sciopero”.
“Diciamo no a questa privatizzazione. E chiediamo subito un incontro al Presidente del Consiglio dei ministri, alle Regioni e alle Province autonome. E poi vogliamo essere ascoltati dalle Commissioni parlamentari che dovranno esprimere il parere sul decreto” rilanciano le tre organizzazioni di categoria. “Pretendiamo una riorganizzazione vera dell’ente. Vale a dire una struttura più efficiente, ma anche un piano di riordino che scommetta sulla professionalità dei lavoratori e sul miglioramento delle capacità di risposta rispetto ai bisogni, e alle urgenze, dei cittadini”.