“Serve un confronto anche sulla soppressione dell’Agenzia del territorio” sottolinea Faverin. “Il governo deve dire cosa intende fare e non limitarsi a tracciare una linea su una delle più qualificate e produttive amministrazioni pubbliche. Una misura di questo tipo rischia di produrre solo una paralisi organizzativa: vale a dire blocco delle attività, blocco dei programmi sperimentali, blocco del recupero dell’evasione fiscale. Insomma il collasso di servizi che oltretutto portano soldi allo stato. Noi siamo pronti a sostenere una riorganizzazione seria della Pa, un ridisegno degli enti con più integrazione delle funzioni, miglior utilizzo delle competenze, meno sedi e meno duplicazioni. Ma non provvedimenti draconiani, presi senza alcun coinvolgimento dei lavoratori”.
“La spesa va tagliata dove ci sono sprechi, sperperi e sacche di clientelismo” rimarca Faverin.
“Il taglio delle poltrone delle società controllate dal Tesoro è un primo passo. Ma che fine ha fatto il coraggio del governo? Ci sono 5 mila organismi fra società in house e controllate solo negli enti locali. La stretta sugli incarichi e sui costi occulti della politica, per essere credibile, non può certo fermarsi a questo".