I nostri rappresentanti sindacali della Polizia Locale di Milano denunciano un caso che ha del paradossale, riportato dal quotidiano gratuito Metro.
Quando furono acquistati, due mesi fa, i 25 scooter Piaggio Mp3 ibridi a tre ruote avrebbero dovuto essere adibiti dalla polizia locale ai servizi «di pronto intervento» e ai «casi particolari per la sicurezza sulle strade», come spiegava l’assessore alla Sicurezza Granelli. Anche la scelta della cilindrata, 125 cc, era stata pensata per dare la possibilità a tutti gli agenti - anche a quelli con la sola patente B - di guidarli. A 60 giorni dall’arrivo di quei mezzi, la situazione è diversa. Perché, denuncia la Cisl vigili, su quegli scooter siedono solo gli agenti motociclisti, che, abbandonate le vecchie moto, li usano per scorta re i carri attrezzi. Il motivo sarebbe che il Comune non ha i soldi per dare agli agenti appiedati caschi e tute (3.000 euro a persona). Quindi sugli Mp3 vengono dirottati i vigili che i caschi li hanno già. La Cisl paventa situazioni ancora più paradossali: a breve, infatti, arriveranno 140 nuove moto acquistate da Palazzo Marino che rischiano di rimanere senza guidatore. Ma il pericolo è già scongiurato secondo l’assessore Granelli: il Comune avrebbe appena comprato 250 nuovi caschi che presto saranno dati agli agenti, 50 ai motociclisti, 200 ai vigili appiedati, rendendo utilizzabili tutti i mezzi a disposizione.
Alfredo Masucci: "in questi anni è aumentato esponenzialmente sulle strade di Milano la circolazione dei veicoli a due ruote che commettono in percentuale molte più infrazioni, causando pericoli e disagi. E non mi riferisco solo ad infrazioni al codice della strada, ma anche ai reati predatori che secondo le statistiche sono aumentate anch’esse. Gli unici che possono fermare efficacemente questi veicoli e controllarli, sono agenti che guidano un motociclo dalle elevate prestazioni. Invece devono stare fermi per ore ed ore in attesa dei carri attrezzi”. Sta arrivando la bella stagione ed i motocicli in pattuglia sulle strade di Milano sono sempre meno e per giunta sono in servizio dalle 7 alle 20. Di sera il territorio è di fatto scoperto”
Pubblichiamo l'intervista a Giovanni Faverin in merito all'intesa sul lavoro pubblico e alla spending review. In allegato è possibile scaricare e leggere alcuni commenti pubblicati sui principali quotidiani nazionali e le slides riassuntive.
Non è così che si razionalizzano le spese. Manca un progetto. Il governo dovrebbe decidere quali politiche sulla conoscenza, sulla salute, sulla sicurezza attuare e poi, sulla base di questo, decidere per una razionalizzazione, in modo da risparmiare sui processi. Se invece si parla solo di tagli ai servizi, con un introito ridotto, e allo stesso tempo, con conseguenze negative per i cittadini, noi non siamo d'accordo".
E' netta la posizione di Giovanni Faverin, segretario generale della Cisl Fp, che con LABITALIA commenta il piano di spending review a cui sta lavorando l'esecutivo.
E da Faverin un giudizio tranchant anche sulla nomina, da parte del governo, di Enrico Bondi a commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa per acquisti di beni e servizi. "La nomina di Bondi vuol dire -sottolinea- che un governo di tecnici, con tantissimi tecnici come dirigenti, non è in grado e non ha le competenze necessarie per realizzare un'analisi specifica per poi effettuare una revisione e quindi individuare degli elementi di risparmio". Di certo, il sindacato, continua Faverin, non resterà con le mani in mano in attesa dei provvedimenti del governo: "Noi abbiamo già chiesto un incontro e un confronto con il governo. Crediamo che non sia il caso di fare economie tagliando bidelli e segreterie nelle scuole, personale sanitario negli ospedali o anche le prefetture. Servirebbero invece meno dirigenti, con meno uffici, meno locazioni". "Tanti dirigenti -ricorda Faverin- messi dalla politica con lo spoil system non servono né ai cittadini e né al Paese, ma solo a loro stessi. Bisognerebbe invece investire in trasparenza -conclude il dirigente sindacale- per 'recuperare' quei 60 miliardi di euro che si perdono in corruzione come denuncia la Corte dei Conti". (Lab/Ct/Adnkronos)