Spending Review:Faverin, no a tagli per cittadini, serve razionalizzazione
Non è così che si razionalizzano le spese. Manca un progetto. Il governo dovrebbe decidere quali politiche sulla conoscenza, sulla salute, sulla sicurezza attuare e poi, sulla base di questo, decidere per una razionalizzazione, in modo da risparmiare sui processi. Se invece si parla solo di tagli ai servizi, con un introito ridotto, e allo stesso tempo, con conseguenze negative per i cittadini, noi non siamo d'accordo".
E' netta la posizione di Giovanni Faverin, segretario generale della Cisl Fp, che con LABITALIA commenta il piano di spending review a cui sta lavorando l'esecutivo.
E da Faverin un giudizio tranchant anche sulla nomina, da parte del governo, di Enrico Bondi a commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa per acquisti di beni e servizi. "La nomina di Bondi vuol dire -sottolinea- che un governo di tecnici, con tantissimi tecnici come dirigenti, non è in grado e non ha le competenze necessarie per realizzare un'analisi specifica per poi effettuare una revisione e quindi individuare degli elementi di risparmio". Di certo, il sindacato, continua Faverin, non resterà con le mani in mano in attesa dei provvedimenti del governo: "Noi abbiamo già chiesto un incontro e un confronto con il governo. Crediamo che non sia il caso di fare economie tagliando bidelli e segreterie nelle scuole, personale sanitario negli ospedali o anche le prefetture. Servirebbero invece meno dirigenti, con meno uffici, meno locazioni". "Tanti dirigenti -ricorda Faverin- messi dalla politica con lo spoil system non servono né ai cittadini e né al Paese, ma solo a loro stessi. Bisognerebbe invece investire in trasparenza -conclude il dirigente sindacale- per 'recuperare' quei 60 miliardi di euro che si perdono in corruzione come denuncia la Corte dei Conti". (Lab/Ct/Adnkronos)