Venerdì, 22 Novembre 2024
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Lavoro pubblico, la Cisl scrive al Governo

faverinFaverin: “Spending review: subito un confronto con i sindacati. I lavoratori pubblici vogliono contribuire a tagliare gli sprechi e a rilanciare lo sviluppo”.

“Stop alle amministrazioni che riorganizzano da sole: inopportune le proposte come il prepensionamento dei dipendenti pubblici”

“Le fughe in avanti, senza coordinamento, sono inopportune e spesso dannose: finiscono per riproporre la logica dei tagli lineari e per vanificare un disegno di spending review finalizzato allo sviluppo” così il segretario della Cisl Fp Giovanni Faverin sulle proposte di riordino che alcuni ministri hanno dichiarato di voler mettere in cantiere. A partire dal Ministero degli interni che ha annunciato tagli pesanti al personale civile.

Prima di affrontare la riorganizzazione di ministeri e amministrazioni centrali, il governo farebbe bene ad incontrare i sindacati: i lavoratori pubblici sono pronti alla sfida della riqualificazione vera della spesa e vogliono contribuire in prima linea”, per questo la Cisl Fp ha scritto oggi una lettera la Governo chiedendo un incontro urgente. “Un tavolo di discussione ed elaborazione. E uno stop alle amministrazioni che pretendono di andare avanti da sole rischiando di compiere errori grossolani”. Come la proposta di prepensionamento dei dipendenti pubblici avanzata dal ministro Cancellieri: “con l’obiettivo di abbattere i costi li farebbe invece lievitare. Senza migliorare alcunché, né per i lavoratori né per le politiche di sicurezza e integrazione”.

Il punto è che per un piano di riorganizzazione complessiva della Pa, il governo ha tutta la convenienza a coinvolgere i lavoratori. Perché sono i primi ad avere interesse ad abbattere gli sprechi, le spese inutili, a ridurre il numero dei dirigenti, ad accorpare funzioni ed uffici. La cattiva spesa pubblica infatti li penalizza due volte: prima come contribuenti che pagano le tasse, poi come lavoratori che si vedono bloccare i rinnovi di contratto per via di sperperi e disorganizzazioni. Riqualificare la spesa, vuol dire invece valorizzare la professionalità di chi lavora per le persone, le imprese e per far crescere il Paese”.

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Faverin e Scrima: articolo 18, non è una priorità

2012-04-19_Volantino_Cisl_fp

“Non è agitando lo spettro del licenziamento che si può far crescere il livello di produttività della pubblica amministrazione. La licenziabilità dei dipendenti pubblici è un falso problema: le norme esistono e la disciplina anzi è più rigida che nel privato. Sulla mobilità, in particolare, non abbiamo bisogno di "capire": nella scuola ogni anno gestiamo attraverso contratti la mobilità di migliaia di lavoratori, che ultimamente è stata soprattutto mobilità forzosa per far fronte a esuberi e soprannumero. Invece di alimentare inutili tensioni sui media, il ministro valorizzi il confronto con le parti sociali". Così Giovanni Faverin e Francesco Scrima intervengono nella discussione sull’art. 18 dello statuto dei lavoratori, riaperta oggi dalla lunga intervista del ministro Filippo Patroni Griffi su “Avvenire”.

“C’è una trattativa in atto a Palazzo Vidoni sul lavoro pubblico, insieme al ministro della Funzione pubblica, alle Regioni e alle Autonomie locali. La Cisl ha messo sul tavolo proposte concrete tanto sulla formazione e la valorizzazione del personale, quanto sul capitolo del mercato del lavoro. Siamo pronti a discutere di tutto, anche di mobilità concertata. Ma il punto vero è pensare ad una riorganizzazione seria e complessiva della Pa e della scuola, all’interno della quale rilanciare le priorità: qualità dei servizi, sostenibilità, produttività, certificazione delle competenze”.

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Impegno comune per i risultati, no a inutili protagonismi

faverinPubblichiamo il comunicato di Faverin (Cisl Fp) e di Scrima (Cisl Scuola).

E’ durata davvero poco l’illusione che una fase nuova si fosse aperta nei rapporti tra organizzazioni sindacali, capaci di mettere in campo su questioni importanti e cruciali (welfare, previdenza, lavoro pubblico) iniziative unitarie ancorate a piattaforme condivise e credibili.Ci hanno pensato la Flc e la Funzione Pubblica Cgil a richiamarci alla realtà di un sindacato double-face, che frequenta insieme agli altri i tavoli di un impegnativo confronto a Palazzo Vidoni su relazioni sindacali e lavoro pubblico (con tutte le controparti datoriali presenti, comprese Regioni, Province e Regioni), ma mette contemporaneamente in piedi manifestazioni di sigla mosse da un unico dichiarato intento: promuovere la propria visibilità con iniziative costruite in modo estemporaneo su obiettivi tanto suggestivi quanto velleitari.

Ancora una volta la storia si ripete: c’è chi è sempre pronto a riempirsi la bocca di proclami sulla contrattazione e la concertazione ma poi si guarda bene dal praticarle seriamente e fino in fondo, e chi si assume l’impegno di costruire per tutti risultati concreti. Se questi verranno, come vogliamo fortemente che accada, sarà ancora una volta per la determinazione con cui la Cisl e la parte coraggiosa e responsabile del sindacato hanno saputo tenere aperta la strada del confronto e del negoziato, mettendo oggi tutti (inclusa la Cgil) in condizione di portare a soluzione alcune delle questioni più spinose con cui da tempo si misura il mondo del lavoro pubblico. A partire dal tavolo sul Protocollo per il lavoro pubblico e da un’agenda che finalmente mette al centro le cose che servono: riorganizzazione, spending review, formazione, qualificazione del personale, nuove professionalità, competenze. scrima

E’ fin troppo evidente, d’altra parte, l’imbarazzo di chi non avendo firmato l’intesa del 4 febbraio 2011 e avendone sempre negato valore e sostanza, si sente scomodo quando i risultati cominciano a venire. Non aiuta certo ad ottenerli un presidio in solitaria, organizzato allo scopo di poter ascrivere a proprio merito gli esiti di un confronto così lungo e difficile, da cui per lungo tempo Fp e Flc Cgil si sono deliberatamente autoescluse. A questo gioco la Cisl dice no: l’unità sindacale presuppone da parte di tutti la capacità di comportarsi in modo chiaro e coerente, di muoversi insieme e in sintonia, senza ambire a ruoli da solista che risultano, in queste circostanze, del tutto stonati.

La campagna elettorale per le RSU è ormai conclusa, i suoi esiti sono ormai noti e richiamano tutti a far prevalere la capacità di dialogare e confrontarsi per dare espressione unitaria al lavoro pubblico e per portare a casa quei risultati che i lavoratori si attendono.

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Vigili di quartiere: i primi commenti della Cisl Fp

Ecco i primi commenti da parte della Cisl Fp in merito all'iniziativa dei Vigili di quartiere promossi dal comune di Milano.

Alfredo Masucci sottolinea che: "Al momento registriamo positivamente che tutti gli agenti lavorano sotto un’unica centrale operativa, che finalmente si è introdotto il concetto essenziale del lavoro in coppia e l’introduzione di una pattuglia dedicata alla sicurezza esclusiva degli agenti di quartiere".

Avverte  Antonio Rausa responsabile CISL dei vigili di quartiere: "Le segnalazioni effettuate con i palmari e più in generale l'attività degli agenti di quartiere deve confrontarsi con l'organizzazione e l'eventuale mancanza di fondi di altri settori del comune di Milano che di fatto dilatano i tempi di risoluzione dei reclami".

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