Province, la Cisl Fp: sì al riordino delle amministrazioni, ma niente lavoratori in esubero
Il sindacato chiede soluzioni condivise al tavolo di Palazzo Vidoni
“Il livello amministrativo provinciale va ridisegnato definendo nuove funzioni di area vasta. Ma nessun posto di lavoro può essere tagliato e nessun lavoratore messo in esubero” è questa la risposta della Cisl Fp al Ministro della Pa che si è detto disponibile ad apportare modifiche al decreto di riordino delle province in attesa che la Corte costituzionale si pronunci sulla trasformazione in enti di secondo livello. “Vogliamo discutere e trovare soluzioni condivise, che tengano insieme risparmio di spesa, qualità dei servizi e valorizzazione del personale” afferma il sindacato, che punta sul tavolo di confronto aperto a Palazzo Vidoni “dove sul piatto sono i nodi della spending review e delle relazioni sindacali nel pubblico impiego”.
Nello specifico la Funzione Pubblica Cisl chiede una “riorganizzazione dei livelli amministrativi che elimini la frammentazione delle funzioni fra enti strumentali, enti intermedi, società collegate e punti su una dimensione territoriale in grado di integrare i servizi facendo scendere i costi.
Senza svuotare le amministrazioni provinciali, ma anzi rilanciandone il ruolo. A partire da edilizia scolastica, formazione professionale, centri per l’impiego, che devono aggiungersi ad ambiente, viabilità e trasporti”.
“Non è tanto un problema di numeri. Il punto è piuttosto riorganizzare i servizi in base ai bisogni delle comunità locali. Impedendo tagli che si ripercuotano su persone, famiglie e imprese. La trasformazione delle Province è una scelta condivisibile, ma deve essere accompagnata da un ridisegno dei livelli amministrativi e delle funzioni. E deve essere accompagnata alla riorganizzazione di altri soggetti istituzionali, a un’accelerazione sui consorzi di comuni, ad interventi sulle municipalizzate”.
Polizia locale: serve un equipaggiamento adeguato
Pubblichiamo il link ad un articolo uscito sull'edizione milanese de La Repubblica. E' la denuncia della Polizia Locale contro un abbigliamento che ormai non si addice alle esigenze quotidiane del lavoro per strada.
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La Cisl chiede un tavolo di produttività anche per il pubblico impiego.
Se l’obiettivo è far ripartire la crescita, il pubblico impiego è in prima linea” rimarca Faverin.
“Ma bisogna parlare di riconoscimento e remunerazione della produttività anche nel pubblico. E’ in questo percorso che i lavoratori pubblici sono pronti ad aumentare l’efficienza per migliorare i servizi alle persone e alle imprese”. Il sindacato chiede l’apertura di un tavolo sulla produttività anche nel pubblico impiego. Ed è pronto ad appoggiare il governo nella lotta agli sprechi per finanziare l’aumento contrattuale del buon lavoro pubblico: “Questo è quanto si aspettano i lavoratori pubblici da un governo tecnico che sta combattendo una battaglia per la trasparenza e contro le ruberie, ma non fa niente per chi lavora con impegno e professionalità”
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Le misure proposte dal governo con il Ddl stabilità sono vergognose ed inaccettabili per i dipendenti pubblici.
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