In data odierna, si è tenuto un nuovo incontro nel quale il Ministro della Salute, Prof. Balduzzi, ha confermato i contenuti , già illustrati nella precedente riunione , del D.lgs. attraverso il quale il Governo intenderebbe riordinare la CRI.
Il decreto ripropone la nascita di una Associazione privata, destinata ad assumere dal 01.01.2014 le funzioni esercitate dalla CRI, a cui si affianca, sempre a partire dalla medesima data per esercitare un ruolo di supporto tecnico e logistico nei confronti della Associazione, un Ente pubblico non economico denominato Ente di pronto intervento umanitario.
Tale ente opererebbe sino al 31.12.2016 e, a partire dal 01.01.2017, verrebbe soppresso e posto in liquidazione.
Nella riunione del 16 maggio u.s. era stato assunto, da parte del Ministero, l’impegno di riconsiderare la questione occupazionale. Nel testo del D.lgs. non si riscontrano misure in grado di fare fronte alle giuste aspettative dei lavoratori, siano essi lavoratori a tempo indeterminato che a tempo determinato.
Resta invece la privatizzazione della CRI e di tutti i servizi assistenziali e socio sanitari pubblici, che l'Ente ha sinora assicurato alla collettività.
L’impianto non offre prospettive e soluzioni che garantiscano sia la tenuta e la qualità dell'attuale livello dei servizi sia l'occupazione che interessa oltre 4000 lavoratori, che vedono a rischio il proprio posto di lavoro.
Alla fine dell’incontro il Ministro si è reso disponibile a proseguire un confronto che entri nel merito del testo e più precisamente sul tema occupazionale.
Le scriventi OO.SS., pur rendendosi disponibili ad un concreto confronto per la salvaguardia dei servizi pubblici e dei livelli occupazionali, mantengono il proprio giudizio negativo nei confronti del disegno di riordino, confermando lo stato di agitazione di tutto il personale della CRI.
Inoltre facendo seguito alle iniziative di mobilitazione già adottate, ne assumono di ulteriori, anche a livello locale, per manifestare diffusamente il dissenso nei confronti di un progetto che può incidere negativamente sulla qualità/quantità dei servizi socio-assistenziali diretti alla collettività e che mette seriamente a rischio migliaia di posti di lavoro. Iniziative ulteriori saranno volte anche a sensibilizzare le forze politiche e le Commissioni chiamate ad esprimere il proprio parere in merito ai contenuti del D.lgs.
A livello locale, le federazioni territoriali e regionali, quindi, organizzeranno presidi nei pressi di ciascuna Prefettura e richiederanno incontri ai parlamentari eletti in ambito territoriale ed agli assessori regionali della Sanità, per rappresentare loro i rischi che sono riposti nel disegno di riordino che il Governo intenderebbe varare.
A Roma, stesso presidio si terrà ininterrottamente anche nei pressi del Ministero della Salute.
E’ appena il caso di sottolineare come, anche a seguito della valutazione circa gli esiti del confronto che dovrebbe proseguire nella settimana, le scriventi OO.SS. ne assumeranno, all’occorrenza di ulteriori fino ad arrivare alla proclamazione dello sciopero.
Con riserva di fornire ulteriori informazioni, si inviano cordiali saluti.