Secondo il Segretario Generale Giovanni Faverin è fondamentale la compartecipazione dei Comuni alla lotta all’evasione fiscale. E' positivo il provvedimento con cui l’Agenzia delle Entrate intende avviare la collaborazione con i sindaci ma occorre un piano di formazione e di qualificazione del personale: “Per ottimizzare gli sforzi bisogna puntare sulle competenze”.
“Quella per la riorganizzazione e l’integrazione tra gli enti è una battaglia che portiamo avanti da tempo” spiega il segretario, “Perché grazie alla collaborazione inter-istituzionale si possono migliorare i servizi, far calare i costi e valorizzare il personale. E in questo caso migliorare i servizi significa sottrarre risorse all’evasione, all’illegalità, al lavoro nero per destinarle a consolidare i bilanci e al welfare locale”. Molti sono i settori di possibile intervento dei Comuni, gran parte dei quali di diretto interesse per le attività istituzionali e su cui le amministrazioni municipali dispongono di informazioni particolarmente dettagliate. Si pensi, ad esempio, a urbanistica e territorio, a partire dalla lottizzazione abusiva. Oppure, al recupero dell’Ici/Imu o della tariffa rifiuti.
Un controllo incrociato su entrate e gestione territoriale finalizzato a scovare le imposte locali evase (Ici, imposta sulla pubblicità o l’occupazione di spazi pubblici) ma anche quelle erariali, cioè di competenza dello Stato.
“E’ un esempio di integrazione delle informazioni” conclude Faverin “ma anche delle professionalità impegnate in attività estremamente qualificate. Per questo il prossimo passo deve essere mettere a punto un piano di formazione e valorizzazione del personale. Piano che potrà finanziarsi proprio attraverso le maggiori entrate derivanti dalla collaborazione fra Agenzia e Comuni. Secondo un modello virtuoso che avvantaggia lavoratori e cittadini”.